Gli amministratori e gli archeologi stanno lavorando instancabilmente per rinvenire l’antico monastero, il prossimo obiettivo entusiasmante di questo affascinante progetto.
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Il centro di Tolla (nel Comune di Morfasso) era un punto nevralgico della Via dei Monasteri Regi, un’alternativa alla via Francigena considerata più sicura. Partendo da Fiorenzuola d’Arda, la Via dei Monasteri Regi proseguiva fino a Bardi per poi congiungersi con la Via degli Abati e continuare insieme fino a Pontremoli e, dunque, consentire il viaggio verso Roma.
Nel VII secolo furono eretti un monastero e un’abbazia che dipendevano direttamente dai re longobardi e la loro importanza è testimoniata dal fatto che vi fossero ben 4 fortezze preposte alla loro difesa: Morfasso, Sperongia, Vernasca e Niviano di Lugagnano
Dagli scavi archeologici sono emerse tre chiese di epoche diverse, mentre i lavori di ricerca dell’antica abbazia e del monastero sono ancora in corso.
La presentazione ufficiale di queste recenti scoperte, che sono state esposte per la prima volta durante le Giornate europee dell’archeologia il 18 giugno, è stata un vero successo.
Per raggiungere le rovine dell’abbazia, i visitatori hanno percorso un suggestivo sentiero di quattro chilometri immerso nella natura, accompagnati dalle guide dell’associazione EVA Escursioni Val d’Arda. Lì, l’archeologo Luca Fornari, insieme alle funzionarie della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Parma e Piacenza, Ilaria Gallitelli e Cecilia Moine, ha fornito una dettagliata spiegazione dei rinvenimenti.
L’archeologo ha svelato che la scoperta di tre chiese diverse è stata una sorpresa straordinaria. Sebbene l’antica abbazia di Val Tolla, che risale al VII secolo, non sia ancora stata trovata, sono già visibili due absidi di chiese risalenti al XII e al XVIII secolo, precisamente al 1757. Inoltre, è stata individuata una terza chiesa, ancora nascosta sotto un telo bianco, che si pensa possa appartenere al XV secolo e che presenta una particolarità: è più larga che lunga e ha un’orientamento nord-sud, a differenza delle altre due. Non vediamo l’ora di scoprire altre strutture, in particolare quelle del monastero vero e proprio, nelle future indagini.
Cecilia Moine ha sottolineato l’importanza di coinvolgere anche coloro che normalmente non sarebbero interessati all’archeologia. Durante le visite, gli ospiti avranno l’opportunità di immergersi nella bellezza del paesaggio circostante e di apprezzare la sua connessione con il sito archeologico.
Infine, sta prendendo forma un piccolo centro visite, con un info point che offrirà informazioni dettagliate per rendere la visita ancora più interessante. La Soprintendenza ha instaurato una collaborazione con l’Università di Verona per garantire la continuità delle ricerche e spera che nuove scoperte sorprendenti possano emergere.
La promozione turistica del territorio sarà fondamentale per il successo di questo progetto.
L’amministrazione comunale di Morfasso collaborerà con i Comuni della Val d’Arda e i centri dell’appennino parmense per creare un pacchetto turistico che colleghi questi territori, i siti storici e i castelli di Bardi attraverso una strada che potrà essere percorsa in bicicletta, a cavallo o a piedi. Questa iniziativa contribuirà notevolmente alla riscoperta e alla rivitalizzazione della Via dei Monasteri Regi, offrendo una nuova esperienza di viaggio immersa nella storia e nella natura.
L‘inaugurazione definitiva del sito è stata posticipata a causa delle continue scoperte che stanno cambiando la conoscenza di questa straordinaria area. Man mano che si sondano nuove zone, emergono reperti inaspettati, dimostrando che la zona è ancora più ricca di quanto si potesse immaginare.
Non vediamo l’ora di condividere queste emozionanti scoperte con i visitatori e di continuare a esplorare e preservare il patrimonio storico di Morfasso e della Val d’ Arda per le future generazioni.
Se l’archeologia ti appassiona, visita la sezione dedicata a Veleia Romana, importante città romana della Gallia Cisalpina. Gli scavi si trovano nel comune di Lugagnano Val d’Arda
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