Indice dei contenuti
Nel 1620 a Castell’Arquato Francesco Sforza ricopriva l’alta carica di Cardinale. La popolazione era scontenta, povera e affamata: sentimenti di rivolta la agitavano e lo Sforza aspettava l’occasione propizia per metterli a tacere.
Ecco che giunse nel borgo il nobile cavaliere Sergio Montale, accompagnato dal servitore Antonio Galanti detto Spadone: il perché di questo soprannome, è intuibile. Fu facile addossare al forestiero Montale e al suo esuberante servo l’accusa di congiurare contro il cardinale: Montale e Spadone vennero rinchiusi nelle segrete della Rocca con l’accusa di alto tradimento.
Le sorti dell’innocente Sergio toccarono il cuore di Laura, gentile figlia di Gaspare Della Vigna, capo delle guardie. Decise di incontrarlo: quando due anime belle si avvicinano può nascere un nobile sentimento, soprattutto nelle leggende medievali, e le nostre due non fecero eccezione.
Come salvarlo? si chiedeva Laura. Alla vigilia dell’esecuzione sulla pubblica piazza tornò alle carceri: le guardie la conoscevano bene, così chiusero un occhio sulla sua presenza, e forse anche le orecchie quando aprì la porta della cella con le chiavi che aveva sottratto al padre.
Tutte, tranne una. Giacomo Manaro, aiutante di Della Vigna e innamorato di Laura, vide l’occasione per vendicarsi del rifiuto e fare un salto di carriera: bloccò le uscite della Rocca e scaraventò Gaspare dal ponte levatoio. Laura sentì l’urlo straziante del padre. Sergio la strinse a sé, ma ormai era tardi: mentre Spadone riuscì a fuggire, i due innamorati furono catturati. Furono processati e giustiziati il 20 maggio 1620.
La leggenda vuole che il loro spirito aleggi ancora tra le mura del borgo: sei abbastanza coraggios* per sentirne la presenza?
Scopri gli eventi organizzati a Castell’Arquato in occasione di Halloween.
Non tutti sanno che al parco provinciale del Monte Moria, deliziosa e riposante oasi boschiva, è custodito un inquietante mistero. Prende la forma di due enormi massi, che ingombrano il passaggio sul sentiero 911 nei pressi della Madonna del Monte.
La leggenda narra che il diavolo in persona, in uno dei suoi contrasti con il monaco irlandese San Colombano, fondatore del monastero di Bobbio, seppellì la ridente cittadina di Veleja con una frana e cadendo spaccò in due un’enorme roccia, trasformandola in un angusto passaggio.
Ma andiamo con ordine.
Rifugiatosi sui monti dopo uno scontro con il religioso, sembra che Satana si fosse preso una rivincita con la città romana di Veleja, che con le terme e i boschi circostanti era diventata un luogo di grande divertimento. Alla notizia che i seguaci di San Colombano stessero salendo per predicare in quella zona, Satana si infuriò, corse sul monte Moria e diede un calcio violentissimo alla vetta innescando una frana che ricoprì interamente Veleja. In quel momento perse però l’equilibrio e rotolando a valle batté violentemente i suoi orrendi piedi (zoccoli? zampe? chissà..) sul terreno, spaccando un enorme masso in due e lasciando le proprie impronte.
Il Sasso del Diavolo crea da allora uno stretto passaggio sul sentiero, quasi una porta: il “pass catìv”, per dirlo alla piacentina, il “passo cattivo” è un luogo di grande fascino e incute sempre un certo timore ma nessun viandante rinuncia ad attraversarlo.
A dire il vero qui non abbiamo spiriti e creature maligne, ma le figure che incontrerai al Museo degli Orsanti di Vigoleno sono altrettanto elettrizzanti.
Chi sono gli Orsanti? Artisti girovaghi, musicanti e ammaestratori di orsi e altri animali che tra Settecento e Ottocento portarono in giro per l’Appennino i propri spettacoli, cercando in questo modo di sopravvivere alla povertà.
Nel museo dedicato un imponente orso accoglie i visitatori con un tamburello in mano. Paura? Lasciati condurre dalle colorate marionette, i bizzarri strumenti musicali e gli incredibili costumi di scena per animali alla scoperta di un mondo in cui il confine tra realtà e magia sembra farsi sottile, e potrebbe non stupirti se una delle maschere appese ti chiedesse “Dolcetto o scherzetto?”.
Il Museo degli Orsanti è la testimonianza preziosa di un passato piuttosto recente, assolutamente da conoscere: è aperto la domenica pomeriggio dalle 14.30 alle 18.
Info e prenotazioni al numero 335 8008442 – Valeria Benaglia.
Consulta il nostro calendario eventi per decidere come trascorrere la festa di Halloween.
Vai agli eventiScopri l'Alta Val D'Arda attraverso la cucina, l'accoglienza, i prodotti locali e i servizi turistici.