Dopo tanti secoli, alcuni viandanti hanno percorso nuovamente la strada – o meglio, una delle strade – che conduce da Fiorenzuola a Bardi. Oggi hanno scarpe tecniche, impugnano bastoncini di metallo leggerissimo, si orientano con il GPS e chiamano questa strada Via dei Monasteri Regi. Questo tracciato infatti, attestato già nel 744 DC, collegava un tempo tre monasteri soggetti all’autorità imperiale longobarda.
Oggi di questi edifici religiosi non resta quasi nulla di visibile – solo l’antica Abbazia di Val Tolla mostra i propri resti in un’interessante area di scavi archeologici ancora in corso. Il tracciato è però di grande suggestione: attraversa ambienti naturali molto diversi tra loro, svela panorami sorprendenti e fa tappa in borghi ricchi di storia e cultura.
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Nel mese di settembre 2024 è stato testato il primo percorso della Via dei Monasteri Regi, un “nuovo” cammino che collega Fiorenzuola a Bardi e da lì si salda alla Via degli Abati per raggiungere la Via Francigena a Pontremoli. Il progetto è promosso dall’Associazione Via dei Monasteri Regi con l’appoggio dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda e l’organizzazione di EVA – Esploratori Val d’Arda. Un percorso che ambisce ad entrare nel novero dei cammini italiani e diventare un riferimento importante per chi desidera scoprire il fascino dell’Appennino Emiliano.
Barbara, Sara e Rossana – il gruppo EVA, appunto – hanno condotto un piccolo e allenato gruppo di camminatori attraverso un itinerario ricco di paesaggi suggestivi e molto vari, che unisce natura, spiritualità, storia ed enogastronomia.
“Il collaudo di un cammino è un passaggio fondamentale per verificare che sia praticabile in ogni stagione, per testare i punti da sorvegliare, quelli dove è possibile fare rifornimento di acqua, sostare e trovare ospitalità. Tutta questa fase è propedeutica all’ufficializzazione del percorso, alla sua tabellazione, al posizionamento della segnaletica, in modo da consentire ai pellegrini di tutto il mondo di percorrere il tragitto in autonomia e in sicurezza: questo è il nostro obiettivo. È una fase essenziale e vissuta da tutti con grande entusiasmo: chi partecipa ha la sensazione di assistere alla nascita di qualcosa di nuovo e importante”, dice Barbara Vascelli di EVA.
15 km in buona parte pianeggianti, una passeggiata molto piacevole di circa 5 ore adatta a tutti
Si parte da Fiorenzuola, dove sorgeva il primo dei tre Monasteri Regi. Oggi ne resta solo l’attestazione storica: al suo posto troviamo infatti l’imponente Collegiata in stile romanico lombardo e dedicata a S. Fiorenzo di Tours, pellegrino francese che proprio a Fiorenzuola compì il miracolo di restituire la vita a una bambina, figlia di una popolare famiglia della città.
Una sosta – ancora prima di partire! – meritano senza dubbio gli affreschi medievali dell’abside maggiore dedicati alla vita di San Fiorenzo e la tela Il Miracolo di San Fiorenzo di Marco Benefial del 1741.
Da Fiorenzuola il percorso segue il corso del fiume Arda sulla sponda destra, tenuto in perfetto ordine dall’Associazione Percorso Lungo Arda: ci sono tutti i presupposti affinché questo tratto di fiume diventi parco naturalistico!
Con l’arrivo a Lusurasco è anche tempo di pranzo: la bottega del paese fornisce acqua e deliziosi panini. Tramite stradine di campagna si giunge a San Lorenzo e da lì alla collina di Monterosso, nota soprattutto per il vino DOC che ne porta il nome. Pochi chilometri ed eccoci a Castell’Arquato: la strada acciottolata sale attraversando tutta la parte bassa del borgo per arrivare alla Piazza Monumentale e alla Collegiata.
Elisabetta, una delle pioniere di questo primo percorso, si dice molto contenta di questa prima giornata. “Il primo tratto è facile e adatto a tutti perché essenzialmente pianeggiante, ma è comunque suggestivo perché segue in buona parte il corso dell’Arda: camminare accanto all’acqua ha sempre un fascino particolare”.
25 km con 750 m+ di dislivello, circa 8 ore di cammino
Colazione a Castell’Arquato e via, alla volta del Monte Giogo, noto per i maestosi calanchi che si possono ammirare da molti punti della valle. La discesa attraverso Rio Martino porta al borgo di Niviano, primo nucleo del paese di Lugagnano. L’arrivo nell’attuale paese di Lugagnano, dopo circa 2 ore di cammino dalla partenza, impone una breve pausa per bere un caffè e acquistare acqua e panini per il viaggio.
Il tragitto prosegue costeggiando l’Arda sulla sponda sinistra fino all’abitato di Mignano: in una placida piana erbosa sorge un piccolo oratorio medievale, visibile anche dalla strada provinciale. Al suo interno si trovano magnifici affreschi: ne abbiamo parlato qui. Purtroppo non è facile trovarlo aperto, ma ammirare le sue perfette forme esterne immerse nel verde silenzioso è comunque un’esperienza rigenerante. Proprio qui infatti si sosta per il pranzo al sacco.
Avanziamo fiancheggiando il lago formato dalla diga di Mignano e raggiungiamo così gli scavi archeologici del secondo monastero del percorso, l’Abbazia di Val Tolla.
Dopo la frazione di Bardetti occorre guadare l’Arda: il fiume cambia a seconda della stagione, così questo passaggio può riservare qualche sorpresa da mettere in “quota avventura”. Ovviamente è possibile evitare il guado allungando un pochino i chilometri del percorso: teniamo in mente che i pellegrini medievali non lo avrebbero mai fatto e procediamo senza paura… di bagnarci!
Il sentiero conduce a Osteria e infine sale al minuscolo borgo di Settesorelle, dove il gruppo si concede un’abbondante cena in trattoria a base di funghi e cinghiale e trova ospitalità nell’ostello adiacente alla chiesa.
Marco, altro pioniere che ha percorso l’intero cammino dei tre giorni, è molto soddisfatto dell’esperienza. “I cammini fanno parte di un turismo lento, esperienziale, sociale. Questo dei Monasteri Regi è molto interessante anche perché attraversa luoghi poco antropizzati e poco conosciuti. A mio modo di vedere i cammini sono forme aggregative molto belle perché vi partecipano persone preparate, che condividono una stessa idea di turismo, veramente appassionate di trekking e natura e di solito ben disposte a socializzare. Poi in questa zona è molto attraente anche per l’aspetto enogastronomico: ogni tappa è davvero interessante, da ogni punto di vista.”
17 km, con 800 m+ di dislivello, circa 7 ore comprese le soste.
Partiti da Settesorelle, subito inizia la salita sulle pendici del Monte Carameto, attraverso boschi di faggi trafitti dai raggi del sole. Prima tappa a Casali di Morfasso; il percorso prosegue con una breve deviazione verso Rocca dei Casali, altura sui cui sorgono le rovine di un castelliere, opera di difesa delle popolazioni liguri eretta contro i romani e utilizzata anche in tempi recenti durante la lotta di liberazione partigiana.
Raggiungiamo quota 1.029 metri al Passo del Pelizzone dove si sosta per un caffè e fare il pieno di panini: si attraversa quindi il confine con la provincia di Parma. Il paesaggio che si apre è spettacolare: sulla destra si può ammirare da molte angolature il Groppo di Gora.
Dopo la sosta per il pranzo in una piccola area attrezzata con tavoli e una fonte d’acqua freschissima in località Gazzo, si riprende a salire per poi ridiscendere verso Bardi: l’arrivo al paese è molto suggestivo, con la vista dall’alto del castello che appare a più riprese tra le fronde degli alberi.
A Bardi, giusto il tempo per le foto di rito dell’arrivo e per un brindisi a questo primo viaggio inaugurale e poi via di ritorno, con la navetta che accompagna i partecipanti al punto di partenza.
Le fonti storiche lo attestano a Gravago (PR), al passo del Borgallo, ma purtroppo anche di questo non resta più nulla. Si trova tra Bardi e Pontremoli, quindi sul proseguimento del cammino percorso che a partire da Bardi coincide con la Via degli Abati.
Il merito della riscoperta di questa via romea è dovuto in buona parte a Fausto Ferrari, appassionato camminatore e conoscitore di storia locale, e oggi presidente dell’Associazione Via dei Monasteri Regi.
“Il primo test è stata un’esperienza molto positiva a detta di tutti”, dice Barbara. “Ora dobbiamo lavorare con l’Associazione Via dei Monasteri Regi, l’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda e tutti i soggetti coinvolti perché questo cammino diventi una realtà stabile: chi arriva in stazione a Fiorenzuola deve poter raggiungere Bardi – o Pontremoli o Roma… – in autonomia e in sicurezza. Quello che si è svolto tra il 27 e il 29 settembre è stata un’ipotesi di cammino che sarà probabilmente rivista in base ai feedback dei partecipanti e alle collaborazioni che riusciremo a sviluppare in futuro.”
“Per l’anno prossimo (2025, ndr) abbiamo in programma il tragitto da Bardi a Pontremoli! Nel frattempo, potete allenarvi camminando con noi su e giù per la Val d’Arda e non solo. Continuate a seguirci!”.
Via degli Abati: www.viadegliabati.com
Parchi del Ducato: www.parchidelducato.it
EVA – Esploratori Val d’Arda: facebook.com/evaescursioni
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